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Quantum, Fujitsu ecc.
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alcuni consigli per evitare di
peggiorare la situazione:













Struttura
L'hard disk è composto essenzialmente da un motore sul cui
albero sono innestati una pila di dischi di vetro rivestiti di
materiale magnetico e un'attuatore elettromeccanico che pilota una
batteria di bracci che a loro volta portano le testine di
lettura-scrittura. Il tutto è farcito da un circuito di
controllo che fornisce l'interfaccia verso il computer, che
può essere ATA (volgarmente chiamata EIDE), SCSI,
SAS o la più recente SATA.
I piatti
Sono fatti di vetro o alluminio e rivestiti di speciali leghe
ferromagnetiche, materiali in grado di magnetizzarsi come il ferro, il
nickel, il cobalto. I dati vengono memorizzati sulla superficie
magnetica dei piatti sotto forma di microscopici campi magnetici. Gli 0
e 1 vengono codificati in base alla diversa polarizzazione dei
micro-campi magnetici e rilevati tramite una sensibilissima testina.
Le testine
Nei vecchi modelli di hard disk erano costituite da sofisticatissimi
elettromagneti, cioè microscopici avvolgimenti di rame, ed
erano chiamate per questo motivo testine induttive.
Gli hard disk più recenti sfruttano invece le spin-valve,
speciali resistori che modificano la proprie resistenza elettrica in
base alla polarità del campo magnetico sfruttando un'effetto
quantistico detto resistività magnetica
gigante.
Questa nuova tecnologia consente di ridurre notevolmente la potenza dei
campi magnetici sui piatti, aumentando quindi la densità dei
dati e di conseguenza la capacità dei dischi.
Le testine non hanno nessun contatto fisico con i piatti durante il
normale funzionamento, ma planano sul
cuscino d'aria formato dalla rapida rotazione dei piatti grazie al loro
profilo aerodinamico. Quando l'hard
disk è spento le testine vengono parcheggiate in una zona
adibita a tale scopo, la landing zone,
oppure in alcuni modelli vengono parcheggiate fuori dal disco in un
apposito supporto di plastica.
I bracci, l'attuatore e il
circuito di controllo
Sostengono e spostano le testine per raggiungere ogni punto dei piatti.
Il comando dell'attuatore è dato dal circuito di controllo,
il cui compito è quello di posizionare le testine sul
cilindro su cui effettuare le operazioni di lettura-scrittura. Il tempo
necessario per spostare le testine al cilindro corretto si chiama tempo
di accesso e nei modelli attuali ha un valore che in
media oscilla dai 10ms dei modelli
economici fino ai 3-4ms dei modelli ad
alte prestazioni usati nei server.
Logica di lettura e scrittura
Logicamente un hard disk si suddivide in cilindri,
testine e settori
(sistema CHS, dall'inglese Cylinder Head Sector).
Dalla figura potete capire come la localizzazione dei
dati si risolva sostanzialmente tramite un sistema a 3
coordinate. Ogni blocco di dati viene indirizzato in modo univoco
tramite le sue coordinate CHS. Una volta letto e recuperato il blocco
di dati, il sistema operativo provvederà ad estrarre le
informazioni cercate.
Per dovere di cronaca, il sistema CHS è ormai vecchio e
inadeguato per i dischi più capienti, ed è stato
sostituito da altri metodi che massimizzano l'utilizzo dello spazio
sull'hard disk, ma è possibile usare ugualmente questo
metodo perchè il BIOS può tradurre le coordinate
CHS "fasulle" dei nuovi dischi in modo da renderli utilizzabili anche
con vecchi sistemi operativi.